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Val Comelico

Foto © Beatrice Perin

Val Comelico

Nell’altissimo Cadore, al confine tra Alto Adige e Austria, sorge la Val Comelico, una valle tanto piccola, quanto incantevole.

“E di borgate sparso nascoste tra i pini e gli abeti tutto il verde Comelico”. È come la vedeva il premio Nobel Giosuè Carducci, ospite di queste montagne, con una inconfondibile e propria fisionomia costituita da immensi boschi di abeti alternati a verdissimi prati, picchiettati qua e là di case e di fienili, un succedersi ininterrotto di paesi, coronati da cime dolomitiche che formano un panorama di rara bellezza, come la meravigliosa Val Visdende.

Il Comelico è circondata da vette dolomitiche di eccezionale fascino: il Gruppo del Popera, nell’ area cuore del patrimonio Unesco, con Cima Bagni, Cima Undici, Croda Rossa ed i suoi satelliti, il Vallon Popera,la cresta di confine con il Monte Cavallino e il Peralba.

Vogliamo iniziare a percorrere insieme le meraviglie del Comelico?

TOP 5 DA NON PERDERE

Innamorarsi della Val Visdende

Partecipare alla “Maskarada”

Praticare sci di fondo nelle foreste di abete rosso

Mettersi sulle orme di Papa Giovanni Paolo II

Raggiungere le fonti del Piave

SANTO STEFANO DI CADORE

Santo Stefano sorge alla confluenza del torrente Padola nel Piave ed è il centro più importante del Comelico. Oltre all’abitato principale, il territorio comunale presenta le frazioni di Campolongo, Costalissoio e Casada e altre borgate minori.

Santo Stefano è una località turistica soprattutto estiva ed è la base ideale per le passeggiate, le escursioni e le gite nelle altre località e paesi del Comelico; rilassanti ed incantevoli sono gli itinerari lungo la sponda sinistra del fiume Piave, verso Campolongo e su quella destra del torrente Padola verso Casada e Campitello, tra prati verdissimi, al limitar dei boschi, accompagnati dal suono del fluire dell’acqua, oppure lungo i sentieri e le mulattiere che salgono sui pendii dei monti che circondano il paese.

SAN PIETRO DI CADORE

San Pietro di Cadore, ubicato a 1038 metri sul livello del mare, è a metà strada tra Santo Stefano di Cadore e Sappada. Questa località è incastonata tra le montagne e immersa tra boschi secolari e prati verdeggianti.

A San Pietro di Cadore potrete visitare la villa Poli de Pol, una delle dimore più spettacolari della provincia di Belluno, che fu edificata nel XVII secolo dall’omonima famiglia, che si arricchì grazie al commercio del legno. Questo palazzo è sede del municipio e al suo interno preserva affreschi di notevole valore artistico.

La parrocchia di San Pietro Apostolo fu fondata nel 1857 dopo il distaccamento da quella di Santo Stefano. La chiesa, che in origine era in stile gotico e risalente al Duecento, fu ristrutturata nel XVIII secolo e al suo interno conserva una pala di Marco Vecellio.

Le frazioni di San Pietro sono Valle, Presenaio e Costalta.

Fa parte di San Pietro di Cadore anche la Val Visdende, ovvero il “Tempio di Dio, l’Inno al Creatore” così come la consacrò Papa Giovanni Paolo II nella sua visita del luglio 1987.

Foto © Paola Zuffi

COMELICO SUPERIORE

Comelico Superiore è il comune che si trova nella parte superiore della valle e confina con Austria e Val Pusteria, alla quale è collegata dal Passo Monte Croce. Comelico Superiore è costituito da quattro paesi: Padola, Dosoledo, Candide e Casamazzagno, e tre borgate che li attorniano, Sacco, Sega Digon e Sopalù. 

Padola è la più importante stazione sciistica del Comelico. Padola ospita le Terme delle Dolomiti, le cui acque vantano proprietà terapeutiche che erano già note fin dai tempi antichi. La gente del luogo da sempre utilizzava questa risorsa naturale. Il progetto di realizzare una struttura termale nasce agli inizi del XIX secolo, quando arrivarono le prime conferme scientifiche sulle proprietà curative dell’acqua.

La chiesa di S. Luca Evangelista, edificata tra il 1862 e il 1869, si trova nella piazza e al suo interno conserva opere di Cesare Vecellio e Tomaso da Rin, due pittori originari del Cadore, vissuti in epoche diverse.

Dosoledo c’è il Museo “Algudnei”: il nome deriva dalla composizione di più parole (algu d’nei) che nel dialetto parlato nella vallata, significa “qualcosa di noi”. Il museo è collegato al Gruppo Ricerche Culturali di Comelico Superiore e raccoglie reperti che testimoniano e ripercorrono la storia della valle.

La chiesa dei SS. Rocco e Osvaldo fu edificata nel 1844 e all’interno preserva affreschi e opere di notevole valore artistico.

Candide è il paese più antico e più volte fu ricostruito, nella stessa posizione, a causa di incendi che lo devastarono. La chiesa di Santa Maria Assunta vanta origini molto antiche, ma l’aspetto attuale risale al XVIII secolo. La chiesa di S. Antonio Abate fu eretta da Mastro Nicolò Ruopel che si firma “murador de Carnia”. Nel centro del paese potrete ammirare la casa Gera, realizzata probabilmente tra il 1100 e il 1200 e il magico Giardino Alpino, un’esposizione che si snoda lungo un percorso a gradoni, con passerelle in legno per la visione delle diverse specie floreali.
Lungo il percorso si possono ammirare splendidi ed unici esemplari di fiori rari come ad esempio la salvia dei prati o la famosa “regina delle alpi” o ancora il giglio di San Giovanni.

Casamazzagno si trova sulle pendici del monte Spina e sovrasta il paese di Candide. In questa località potrete ammirare l’antica chiesa di San Leonardo, edificata nel 1545 da Nicolò Ruopel, e la neoclassica chiesa di San Leonardo, costruita nel centro del paese nel 1870. Il museo etnografico “La Stua” documenta le tradizioni, gli usi e i costumi locali.

Se ti piace il genere, ti consigliamo di non mancare all’evento comune che mette d’accordo tutti i paesi del Comelico: la “Maskarada”, ovvero il carnevale che in questa valle ha una tradizione secolare. Nonostante il Concilio di Trento abbia cercato di sopprimere questa festa, il carnevale ha sempre resistito ed è un avvenimento molto sentito: feste, sfilate, canti e balli accompagnano le maschere tipiche di questa zona.

CURIOSITà

Forse non saprai che solo in pochi boschi della Val Comelico, della Val di Fiemme e di Tarvisio cresce la Picea excelsa fissilis, il cosiddetto “abete di risonanza“. Specie molto rara è usata da liutai di tutto il mondo per costruire la parte anteriore della cassa armonica di moltissimi strumenti a corda. L’origine della denominazione “risonanza” va ricercata nel fatto che anticamente, quando non esistevano le strade forestali, i tronchi venivano portati a valle facendoli scorrere in canali propriamente detti “risine” costruiti in tronchi e rivolti nella direzione di massima pendenza. Durante il tragitto i tronchi, urtando le sponde delle risine, emettevano vibrazioni tali che i boscaioli distinguevano se il legno “cantava” oppure emetteva un suono secco e sordo che ne dimostrava la diversa natura pur trattandosi sempre di legno pregiato ma non specifico di risonanza.

ATTIVITA’ INVERNALI 

Lo sci di fondo è il re delle attività invernali con le piste del circuito Dolomiti Nordic Ski, il carosello di sci di fondo più grande d’Europa con 1.300 km di piste da fondo. I percorsi si estendono per tutta la valle, passando per angoli panoramici o raccolti, come la foresta di abeti rossi. Non male per una valle così piccola!

Inoltre, se lo sci alpino è sempre nel tuo cuore e non puoi farne a meno, allora prova scendere dalle piste di Padola – Ski Area Comelico, l’unica area sciistica della valle.

Decine di chilometri di percorsi battuti per comode e suggestive passeggiate a piedi sulla neve o con le ciaspole per conoscere questa splendida e incontaminata valle di quiete quasi irreale.

Foto © Roberta Carraro

ATTIVITA’ ESTIVE

Se esiste un posto ideale per immergersi nella natura, è proprio qui. Sui tuoi piedi, o sulla bicicletta, la Val Comelico è davvero una zona tutta da scoprire! Dai paesi, ai sentieri escursionistici ai molti rifugi della valle, fino alle numerosissime vie ferrate.

AREE SCIISTICHE / ESCURSIONISTICHE

PADOLA – SKI AREA COMELICO

In Val Comelico si scia a Padola, in un comprensorio di ridotte dimensioni: due impianti di risalita garantiscono divertimento a chi ha voglia di togliersi lo sfizio della discesa sulle neve. Questa zona è molto vicina a Sesto Pusteria in Alto Adige, collegata dal Passo Monte Croce e da diverso tempo ci sono progetti per annettere la zona sciistica di Padola a quella di Monte Croce e quindi al comprensorio Drei Zinnen Dolomites, di Sesto.

In estate la neve lascia spazio ai molti sentieri che si snodano in tutta la valle: la bellezza incontrastata della natura di questa porzione di Dolomiti ti lascerà senza fiato. Sentieri per tutti i livelli, come quelli che portano al rifugio Lunelli o al rifugio Berti, dai quali partono ancora splendidi itinerari, come il giro ad anello del Creston Popera.

Noterai sicuramente le innumerevoli testimonianze del passaggio del Santo Padre, Giovanni Paolo II in questa valle: Papa Wojtyla era un grande uomo di montagna e amava molto il Comelico. Fu ospite dei rifugi Lunelli e Berti e celebrò molte messe in quota. Il passaggio di una persona così amata è ancora un fervido ricordo nelle menti e nelle parole degli abitanti. Se ti può piacere l’idea, puoi percorrere anche tu i sentieri che hanno visto il passaggio del papa, attraverso il circuito “I sentieri del Papa”.

Anche la Val Comelico è una tappa di “Dolomiti senza confini” il tour che unisce i luoghi significativi della grande guerra, le trincee e le gallerie con 12 percorsi attrezzati di elevato valore alpinistico e storico che si sviluppano a cavallo tra l’Italia e l’Austria, tra il Cadore, la Val Comelico e la Pusteria dalle Tre Cime di Lavaredo alla Val del Gail. Un sentiero di montagna unico che attraversa l’area delle Dolomiti e delle Alpi Carniche. Una via in alta quota che combina il trekking a lunga distanza e le arrampicate sulle vie ferrate.

Foto © Giuseppe Rifaldi

VAL VISDENDE

“Il Tempio di Dio, un inno al Creatore” con queste parole Giovanni Paolo II definì la valle che si trova tra San Pietro di Cadore e Sappada: un luogo remoto, lontano dagli sfarzi delle località di montagna blasonate, dove venne celebrata anche una messa dal Santo Padre, per consacrare una delle località più pure di tutte le Dolomiti. Una valle incontaminata, situata nell’alto Veneto e preservata dal turismo di massa.

Un nome curioso quello di questa valle che può essere ricondotto al tedesco “Wiese/Ende” ovvero campo di confine, poiché al di là della corona delle Dolomiti si trova l’Austria.

Tantissime le possibilità di trekking, con mulattiere ben segnalate che portano a godere di panorami incontrastati su tutta la vallata. Uno fra tutti, è quello che conduce al Monte Peralba, dove potrai vedere le sorgenti del Piave.

Adatta alle famiglie, la Val Visdende ti saprà stupire con le sue malghe e anche in…inverno! sono diversi i percorsi che vengono proposti per le ciaspole o lo sci alpinismo.

CONSIGLI

Lo sai che molte località del Cadore e del Comelico sono collegate tra di loro attraverso una fitta rete di sentieri? Con il Cammino delle Dolomiti potrai partire da Auronzo di Cadore e arrivare fino a Sappada passando da Comelico Superiore e dalla meravigliosa Val Visdende. Un po’ di giorni a spasso tra le montagne che amiamo di più! Da non perdere!