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Le piante delle Dolomiti

Ma lo sapete che tra i monti delle Dolomiti patrimonio Unesco hanno casa le orchidee?

Noi siamo più avvezzi ad associare il delicato e variegato mondo della flora d’alta quota alla stella alpina, un fiore tenace, resistente, che non teme né il freddo né il vento né la siccità. Ha una particolarità: i suoi petali vellutati di color argento sono in realtà foglioline, il cuii verde è nascosto dalla morbida peluria.
Ebbene, tra la strepitosa varietà di fiori – tutti protetti perché ne va della loro sopravvivenza –, le specie delle orchidacee sono varie, una più bella dell’altra, tra le più nominate, la Negritella. Se è per questo, è possibile pure ammirare i papaveri: non aspettateveli rossi. Sono di un bel giallo solare, sono piante perenni che crescono fin oltre i 3000 metri e portano il nome di papaveri retici. Amano ghiaioni e morene; un fiore incredibile che sembra un’opera artistica è il raponzolo di roccia, il colore del lillà, con i caratteristici mazzetti fioriti le cui corolle terminano con uno stilo violetto che somigli amolto a qualche simpatica creatura extraterrestre della nostra fantasia.

Il vivaio floristico dei nove siti Unesco ospita pure numerose specie endemiche (che non si trovano altrove), come la Primula tirolese, la Sassifraga di Facchini o la Campanula morettiana: amano colorare gli ambienti rocciosi quali anfratti e crepacci, fateci caso quando salite tra i monti.
Ma è camminando lungo i sentieri tra prati e pascoli che si può ammirare la ricchezza e le rarità di Madre Natura: botton d’oro, giglio martagone, giglio rosso, genziane, miosotidi (Non ti scordar di me), fiordalisi e garofani silvestri, achillee, primule… e poi quelli di cui ritroveremo nelle grappe la radice, come la genziana o la ruta.
Durante le vostre passeggiate ed escursioni, tenete alla portata una delle tante guide tascabili dedicate ai fiori di montagna: scoprirne i nomi vi farà scoprire anche quanto sono numerosi, belli e particolari.