Se stai cercando un’esperienza autentica tra natura, spiritualità e panorami mozzafiato, il Sass dla Crusc (Sasso di Santa Croce, 2907 m) è una meta imperdibile nel cuore dell’Alta Badia. Qui, a 2.045 metri di altitudine, ti aspetta il piccolo Santuario Santa Croce ai piedi di una parete rocciosa imponente, meta di pellegrini, escursionisti e innamorati delle Dolomiti.
Il punto di partenza più comodo è il paese di Badia. Da lì puoi scegliere se salire con la seggiovia Santa Croce, che in pochi minuti ti porta fino a La Crusc, oppure affrontare la salita a piedi per goderti ogni passo.
Se scegli la seggiovia, troverai già in quota i sentieri principali e il rifugio. Se invece vuoi camminare dal basso, ti consiglio il sentiero che parte dalla Chiesa di San Leonardo a Badia: è un percorso ben segnalato, di media difficoltà, che attraversa boschi, prati e malghe, con scorci spettacolari lungo tutta la salita.
Dopo la salita, che sia a piedi o con la seggiovia, ti ritrovi all’improvviso davanti a un luogo che sembra sospeso nel tempo. Il santuario, piccolo, bianco e perfettamente incastonato sotto l’imponente parete del Sass dla Crusc, si rivela all’ultimo momento. Ti fermi, e tutto si fa più lento. Il silenzio che lo circonda, interrotto solo dal suono del vento e dei campanacci in lontananza, crea un’atmosfera raccolta che invita al rispetto e alla contemplazione.
A pochi passi dal santuario si trova il rifugio La Crusc, uno dei più amati dell’Alta Badia. Qui puoi sederti all’aperto, con lo sguardo che spazia sulle cime e sulle vallate, e lasciarti coccolare dai sapori della cucina ladina: canederli fumanti, polenta con formaggio fuso, una fetta di strudel appena sfornato o semplicemente una birra fresca da sorseggiare con calma.
Da quassù, le Dolomiti sembrano ancora più vicine. I colori delle rocce, il verde dei prati, la luce che cambia in continuazione. Santa Croce non è un luogo che si sente, si respira, si ricorda.
Se invece sei un amante dell’arrampicata, qui troverai uno dei gioielli delle Dolomiti: il Pilastro Centrale del Sass dla Crusc, una delle vie storiche più famose dell’arco alpino. Aperta da Reinhold Messner e Heiner Reinstadler nel 1968, è una via impegnativa ed esposta, che si sviluppa per oltre 500 metri sulla maestosa parete verticale della montagna. La roccia compatta, l’ambiente severo e la linea elegante ne fanno un punto di riferimento per gli alpinisti esperti.
L’accesso non è immediato e la salita richiede esperienza, attrezzatura adeguata e condizioni meteo favorevoli. Ma per chi ha il livello tecnico adatto, affrontare il Pilastro Centrale è un’esperienza indimenticabile, una sfida che unisce tecnica, forza e rispetto per la montagna.
Il Santa Croce è una meta adatta a tutti. Se viaggi con bambini, la salita in seggiovia e una passeggiata pianeggiante fino al santuario sono l’ideale: poco sforzo, tanta bellezza. In estate ci sono anche animali nei pascoli e giochi in legno lungo i sentieri, perfetti per far divertire i più piccoli.
Se ami camminare, puoi proseguire oltre il santuario lungo il Sentiero dei Lasteri o salire verso l’altopiano del Sas dla Crusc, con viste che si aprono su tutto l’Alto Adige. E se ti piace la fotografia, preparati: qui la luce cambia continuamente, regalando colori incredibili sulla parete rocciosa, soprattutto all’alba e al tramonto.
In inverno, Santa Croce si trasforma in un angolo di Dolomiti sospeso tra cielo e neve. La seggiovia rimane attiva anche durante la stagione fredda, permettendoti di raggiungere facilmente il santuario e il rifugio anche con gli scarponi ai piedi o con le ciaspole.
La zona fa parte del comprensorio sciistico Alta Badia, collegato direttamente al Dolomiti Superski: qui puoi sciare su piste perfettamente battute che si snodano tra boschi, pascoli e panorami mozzafiato. La discesa che parte da La Crusc è una delle più suggestive dell’intera vallata.
Ma Santa Croce d’inverno è molto più di sci. È il posto ideale per una ciaspolata in silenzio, tra boschi innevati e scorci che sembrano dipinti. Il santuario sotto la neve è un’immagine che resta nel cuore: semplice, essenziale, abbracciato da una natura addormentata ma viva.
E dopo la camminata, niente di meglio che entrare al rifugio La Crusc, dove il calore del legno, un piatto caldo e la vista sulle montagne imbiancate ti regalano una delle esperienze più belle che si possano vivere in quota durante l’inverno.