In Val Gardena, tra le vette maestose delle Dolomiti e i boschi di abeti profumati, l’arte non si trova solo nei musei o nelle gallerie, ma cammina con te, passo dopo passo. È viva, scolpita nel legno, raccontata dalla mano sapiente di chi, da generazioni, trasforma un tronco in emozione. È questa la magia che si respira lungo il Troi UNIKA, il Sentiero dell’Arte e natura che si snoda sul Monte Pana, sopra Santa Cristina.
Il Troi UNIKA è un percorso che unisce il piacere dell’escursione alla scoperta di una delle tradizioni più radicate e affascinanti della Val Gardena: l’intaglio artistico del legno. Lungo il tragitto, immerso tra prati fioriti, larici e viste sul Sassolungo, incontri opere scolpite da artisti gardenesi, membri del collettivo UNIKA. Ogni scultura racconta una storia, un’emozione, un frammento di cultura ladina: figure femminili sospese tra sogno e materia, simboli della montagna, animali fantastici, volti segnati dal tempo.
Camminare qui è come entrare in un museo a cielo aperto, con l’aria fresca sul viso, il profumo dei fiori nei prati e il suono dei passi sull’erba. L’arte non è distante, è vicina, accessibile, toccabile. Ti invita a fermarti, osservare, sentire.
In Val Gardena l’intaglio del legno non è solo un mestiere: è un’eredità, un linguaggio che si tramanda di padre in figlio. Da secoli, il legno degli alberi della valle viene trasformato in figure sacre, giocattoli, opere d’arte. I maestri scultori gardenesi sono conosciuti in tutto il mondo per la precisione e l’espressività del loro lavoro, ma è camminando sul Troi UNIKA che si capisce davvero da dove nasce questa ispirazione: dalla bellezza autentica della natura.
Il sentiero è adatto a tutti: è facile, ben segnalato, e si può percorrere in poco più di un’ora, ma ogni passo regala un incontro, una riflessione, uno sguardo diverso sulla montagna.
Il Troi UNIKA è un’esperienza da vivere con lentezza. Non serve andare veloci, anzi: la bellezza di questo cammino sta proprio nel fermarsi. Sedersi su una panchina di legno scolpita, guardare una statua da vicino, immaginare le mani che l’hanno creata.